Nel mese di settembre 2025, ai Campi Flegrei, sono stati registrati 423 terremoti. Una lieve diminuzione rispetto ai 596 terremoti registrati ad agosto. L’evento più energetico è stato registrato il 1 settembre magnitudo 4.0. 344 localizzati sono avvenuti prevalentemente tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e il Golfo di Pozzuoli, con profondità concentrate nei primi 3 km e profondità massima di circa 4 km.

Sono i nuovi dati del bollettino mensile dell’Osservatorio Vesuviano. 93 terremoti hanno avuto una magnitudo minore di 0 (21.99%); 249 terremoti (58.87%) tra 0 e 1; 45 terremoti (10.64%) tra 1 e 2; 4 terremoti (0.95%) tra 2 e 3; 1 terremoto (0.24%) tra 3 e 4; 1 (0.24%) maggiore o uguale a 4 e 30 (7.09%) non classificati. 

Dalla metà di aprile ad agosto 2024 il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è stato di circa 20±3 mm/mese (2 cm n.d.r.) alla stazione GNSS di Rione Terra (RITE). Da fine agosto 2024 il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è stato di circa 10±3 mm/mese (1 cm n.d.r.) alla stazione GNSS di RITE.

Tra il 15 febbraio (inizio dello sciame) e il 16 febbraio 2025 è stato registrato un sollevamento massimo di circa 1 cm alle stazioni ubicate nella zona di massima deformazione, con valori in rapida diminuzione allontanandosi dal centro della caldera. I dati successivi allo sciame sismico del 15-19 febbraio 2025 hanno evidenziato un aumento della velocità di sollevamento del suolo, con un valore medio mensile di circa 30±5 mm/mese (3 cm n.d.r.) fino alla fine di marzo. 

Dagli inizi di aprile si continua a registrare sollevamento del suolo con valore medio mensile di circa 15±3 mm/mese (1,5 cm n.d.r). Il sollevamento totale registrato alla stazione GNSS di RITE è di circa 152.5 cm da novembre 2005 (il mese scorso era di circa 151 cm n.d.r.) inizio dell’attuale fase di unrest e di circa 33.5 cm da gennaio 2024 (il mese scorso era di circa 32 cm n.d.r.).

Dati mareografici registrati dalla stazione di Pozzuoli Porto nel periodo gennaio 2006/settembre 2025. Dal 2006 a oggi, alla stazione mareografica di Pozzuoli Porto si registra un sollevamento del suolo di circa 145.6 cm (il mese scorso era di circa 144.7 cm n.d.r.).

Nel mese di settembre 2025 le serie temporali delle temperature massime superficiali acquisite dalla rete permanente di telecamere IR alla Solfatara e a Pisciarelli mostrano un sostanziale stabilità. Nell’area di Agnano-via Antiniana si registra una sensibile oscillazione dei valori, con un aumento fino alla seconda metà del mese e un successivo ritorno ai valori medi dei mesi precedenti. Le misure con termocamere mobili e droni effettuate in diversi punti dei Campi Flegrei mostrano andamenti piuttosto stabili.

L’unica eccezione riguarda il sito Solfatara: un’indagine con drone nel mese di luglio ha rilevato una temperatura massima di 148.9°C in corrispondenza della fumarola di Bocca Grande. Questo dato, solitamente inserito nel bollettino annuale, era di 144,5° nel mese di giugno e di circa 120°C nei mesi precedenti. Nei mesi di agosto e settembre, per motivi tecnici, le misure dell’area di Bocca Grande sono state effettuate con la termocamera a mano che ha rilevato una temperatura di 128°C e 128,3°C rispettivamente.

I campioni degli ultimi mesi mostrano un nuovo marcato trend di aumento delle concentrazioni di CO. Tale variazione è rilevante poiché il CO è fra le specie fumaroliche analizzate quella più sensibile alla temperatura. Nel mese di settembre 2025 si evidenziano variazioni della concentrazione di CO e della temperatura stimata (~250 °C), in accordo con il suddetto trend d’aumento. 

La composizione delle fumarole e i parametri monitorati indicano il perdurare dei trend pluriennali di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale che ha raggiunto un massimo nel luglio 2020, per poi invertirsi fino ai primi mesi del 2022, quando è iniziato un nuovo trend d’aumento tuttora in corso.

Il flusso di CO2 diffuso dal suolo stimato per l’intera area della Solfatara nel mese di settembre 2025 è pari a circa 5500 t/d (come lo scorso mese n.d.r.). In conclusione sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica “non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine”. Il monitoraggio dell’area flegrea permane al livello di allerta giallo

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