“Nell’area ristretta sono censiti 8mila edifici, il 50% è esposto a rischio sismico, di questi 1.250 immobili sono ad elevato rischio sismico, 2.750 a medio rischio”, queste furono le dichiarazioni del Ministro della Protezione civile Nello Musumeci a seguito della forte scossa di 4.4 di maggio 2024, ma a distanza di nove mesi, con la crisi bradisismica in atto, non si è mai affrontata la questione.

Sulle dichiarazioni di Musumeci è caduto il silenzio. I cittadini ancora non sono a conoscenza di quali siano questi edifici individuati come “a elevato e medio rischio” e quali interventi debbano essere messi in atto. Nei residenti di Pozzuoli e dell’area flegrea cresce lo scontento ma soprattutto la preoccupazione di vivere in edifici non sicuri.

“Da maggio nulla è stato fatto, non sappiamo se le nostre case siano sicure, e abbiamo ancora più paura di non sapere quali siano questi edifici a rischio”, fa sapere un cittadino. “Bisogna mettere in sicurezza gli edifici, non basta dire state calmi che il territorio è sicuro”, aggiunge un altro residente.

La priorità dei finanziamenti, infatti, è ricaduta sugli edifici inagibili ma non su quelli ritenuti “a rischio”. Per mitigare l’ansia e la paura, i cittadini devono essere sicuri che le proprie abitazioni siano pronte ad affrontare altre scosse di terremoto e che le case possano reggere la fase bradisismica in atto.

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L’articolo Campi Flegrei, il ministro Musumeci: “4000 edifici a rischio”: le dichiarazioni cadute nel dimenticatoio proviene da Pozzuoli News 24.

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