Un tempo eri il ragazzo che sfidava i ritardi della Cumana. Oggi sei il Sindaco che tace mentre Bacoli perde ogni forma di trasporto”. Comincia così la lettera, densa di amarezza, che una cittadina bacolese ha indirizzato al sindaco Josi Gerardo Della Ragione, diventata in poche ore virale sui social locali. Un appello diretto, ma anche un atto di accusa: la città, un tempo collegata e viva, oggi si scopre isolata, ferma, disillusa.

Il tema è quello dei trasporti pubblici: la linea Torregaveta – Licola – Napoli è “un fantasma”, scrive l’autore della lettera. La Cumana, simbolo della mobilità flegrea, si è trasformata in un labirinto di disservizi: bus sostitutivi, corse cancellate, ritardi cronici. “Un viaggio che non è più viaggio, ma resistenza” sintetizza con efficacia il disagio quotidiano di centinaia di pendolari costretti a soluzioni improvvisate per raggiungere Napoli o Pozzuoli.

La lettera rievoca con nostalgia una Bacoli “che si muoveva”: treni doppi, corse regolari, stazioni attive in ogni frazione – da Baia a Cuma. Oggi, invece, molte fermate sono chiuse, altre ridotte a ruderi. “Tutto è spezzato. Come le rotaie”, scrive il cittadino, denunciando un lento smantellamento che sembra irreversibile.

Tra i colpevoli, non solo la cattiva gestione, ma anche la lunga serie di interruzioni dovute a lavori infiniti, mai completati: “Una volta a Pozzuoli per un buco, una volta ad Arco Felice per una torre da spostare, una volta a Cantiere per cancellare una stazione”.

Le autorità giustificano la chiusura della linea con il bradisismo, il fenomeno di sollevamento del suolo che interessa l’area flegrea. Ma nella lettera si legge un’accusa precisa: “Il bradisismo è solo il paravento. Tutto intorno, altre gallerie e infrastrutture sono indenni”. Per i cittadini, dunque, non è la natura il vero problema, ma la negligenza umana: lavori mal gestiti, assenza di programmazione e scarso controllo da parte delle istituzioni.

L’attacco più diretto è rivolto proprio al sindaco Josi Della Ragione, figura nota per il suo impegno civico e per la sua storia da attivista. “Un tempo gridavi, oggi sussurri. O peggio, non dici nulla”. Un rimprovero che va oltre la polemica politica: è la delusione di chi vede in lui un simbolo tradito. “Ti chiediamo di tornare a essere voce. Di tornare a essere cittadino”.

L’appello si chiude con una riflessione che tocca il cuore del dibattito pubblico: Bacoli, città candidata alla cultura, rischia di essere irraggiungibile.La capitale della cultura? Bella parola. Ma qui la cultura non arriva. Perché senza trasporto, non c’è accesso. Senza accesso, non c’è dignità”. Una frase che suona come un manifesto: la cultura non può esistere senza infrastrutture, e la sostenibilità non è tale se lascia indietro i cittadini.

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L’articolo “Un tempo eri il ragazzo che sfidava la Cumana, oggi sei il sindaco che tace”: l’appello di una bacolese a Josi Della Ragione proviene da Pozzuoli News 24.

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