I tifosi Eintracht portati a Frosinone e Salerno nei commissariati per l’identificazione prima della partenza per la Germania. 

Sono 8 al momento, in totale, le persone arrestate per gli incidenti verificatisi a Napoli prima e dopo la partita di Champions.

Sale a 5 il numero dei napoletani arrestati, secondo quanto ha riferito il questore Alessandro Giuliano nel corso di una conferenza stampa, mentre sono tre per ora i tedeschi nei confronti dei quali sono stati adottati provvedimenti restrittivi.

I primi timori alla riunione con la Uefa

Il prefetto Palomba rivela che i primi timori di incidenti erano emersi già il primo marzo, in occasione di una riunione a Roma. Alla quale avevano preso parte i rappresentanti di Napoli, Eintracht, Uefa e della polizia italiana e tedesca. «Già lì si prese atto delle difficoltà che avrebbe presentato l’incontro – ha evidenziato Palomba – poi si è arrivati ai provvedimenti di divieto». De Laurentiis ha poi voluto rimarcare il valore della presenza allo stadio Maradona dell’ambasciatore tedesco Viktor Elbling: «É stato un importante segno di vicinanza».

Napoli-Eintracht: task force in azione, ripulito il centro

Fino alle prime ore di questa mattina una task force dell’Asia, l’azienda per l’igiene urbana di Napoli, è intervenuta in Piazza del Gesù e Calata Trinità Maggiore per ripulire le aree nelle quali sono avvenuti gli incidenti tra tifosi e forze dell’ordine nella serata di ieri.

I mezzi per la rimozione dei rifiuti ingombranti hanno affiancato quelli quotidianamente adibiti allo spazzamento e alla pulizia per prelevare, durante la notte, le suppellettili e gli arredi esterni dei locali vandalizzati durante i tafferugli.

Già dalle prime ore della mattina Piazza del Gesù e le strade adiacenti sono ritornate al consueto decoro e restituite alla piena fruibilità da parte di cittadini e turisti. (ANSA).

Manfredi contro Ceferin

Manfredi ha lanciato pesanti accuse nei confronti del presidente della Uefa, Aleksandar Ceferin, che aveva definito «intollerabile e sbagliato» il divieto di ingresso allo stadio dei tifosi tedeschi. «Le dichiarazioni di Ceferin sono inaccettabili perché partono da un pregiudizio, come se a Napoli fossero tutti delinquenti e chi arriva qua è invece santo – ha detto il sindaco – i delinquenti sono dappertutto e vanno affrontati con la consapevolezza che se non li estirpiamo dalla dinamica del gioco alla fine le persone non si potranno muovere per l’Europa per una partita».

De Laurentiis e l’appello a Meloni

«I reietti non aspettano altro che unirsi per fronteggiare le forze dell’ordine – ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis – come per la sigla Acab (acronimo di “all cops are bastard”, “tutti i poliziotti sono bastardi” usato soprattutto dagli ultrà inglesi; ndr), tutti contro la polizia. Il tifo è un pretesto. E a chi mi dice che vorrebbe più tolleranza allo stadio dico che il casino lo fanno a casa loro. Lo stadio è un luogo per famiglie e giovani non un luogo dove sniffare cocaina o fumare marijuana. Il calcio siamo noi. Chi era fuori ha cercato una scusa per andare contro gli altri.  Spero che la Meloni prenda spunto da quel che ha fatto una premier in Inghilterra (la tolleranza zero introdotta dal’ex primo ministro britannico Margaret Thatcher contro gli hooligans negli anni Ottanta; ndr)». Poi ha aggiunto: «Alla fine del campionato parlerò della Uefa che si rappresenta da sola. Qui bisogna cambiare tutto. Perché Ursula von der Leyen non si attiva? Dobbiamo fondare un partito europeo del calcio? Chi dovrebbe tutelarci non è all’altezza di farlo. Ci sono problemi politici del calcio».

L’articolo Tifosi Eintracht, De Laurentiis: «Serve una legge anti-hooligans» proviene da Magazine – Italia.

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